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Contributi, testi, progetti ed elaborazioni originali, insieme a un panorama internazionale di esperienze artistiche, sociali e di architettura, ruotano intorno al fenomeno del "maifinito". Un modo di registrare, per rendere visibile, un'enorme quantità di costruito diffusa in aree urbane ed extra-urbane, soprattutto del meridione d'Italia. Un'indagine fenomenologica che superi i pregiudizi comuni, per far affiorare paradossali qualità e potenzialità nascoste. Cosa possiamo imparare da questo fenomeno? Ci sono speciali edifici maifiniti, isolati o in aggregazioni, dai quali possiamo mutuare concetti e pratiche complesse per attivare operazioni di trasformazione, di progettazione ex-novo, di ricerca e di applicazioni per l'architettura e per il paesaggio? Quale ipotesi di futuro è ancora possibile sostenere per il maifinito? Forse proprio a partire dal suo grado di incompiutezza, e vista la sua quantità, si può tentare di vederlo come un patrimonio potenziale e sempre riattivabile, a patto di saper incrociare le esigenze odierne e attuali con le nuove condizioni materiali e immateriali che ha prodotto.